Riflessione - Considero la supervisione come un contenitore in cui puoi prendere tempo per riflettere sul tuo lavoro. Stando con te, ti ascolto e rispecchio ciò che sento della storia che presenti.
È fondamentale per la supervisione creare uno spazio sicuro in cui si possa sviluppare la fiducia. Ia supervisone può essere utile a divers* professionist*, da psicoterapeuti, counselor e arti terapeuti a insegnanti, operatori sociali e artisti.
Soulful - Dall'alchimia, l'assioma di Maria ci ricorda che “l'uno diventa due, il due diventa tre e dal terzo nasce l'uno come quarto”. Il processo di supervisione invita entrambi a riflettere sul tuo lavoro, e grazie a questa riflessione possono emergere nuove possibilità.
Abbondanza queer - Mettere in discussione la norma ed essere critici nei confronti di ciò che viene dato per scontato; onorare il fatto che la realtà non è mai singolare, ma piuttosto plurale come le nostre molteplici esperienze.
Individualità - Mi impegno a praticare la supervisione in modo che sia inclusiva, accessibile e affermativa per professionisti di ogni provenienza, cultura, razza, credo religioso, sessualità, abilità e identità di genere.
La consulenza è, a differenza della supervisione, una tantum invece che regolare in frequenza. I principi del mio lavoro rimangono gli stessi sopraelencati.
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Ho conseguito un diploma post-laurea in supervisione clinica con l'organizzazione di formazione Re-Vision.
Re-Vision è accreditata dalla BACP (British Association for Counselling and Psychotherapy) e dalla UKCP (United Kingdom Council for Psychotherapy).
Sono un supervisor clinico registrat* con BADth (British Association of Dramatherapists), puoi trovare il mio nome sul loro registro qui